«Mi vergogno di far parte di questo Parlamento» ha detto Paola Concia del Pd, relatrice della proposta di legge contro l’omofobia bocciata pochi giorni fa dalla Camera. Uno sfogo contro la mozione dell’Udc (votata da Pdl, Lega e Paola Binetti del Pd) con la quale il testo è stato respinto per problemi di costituzionalità. Il provvedimento inseriva, tra le aggravanti dei reati, “l’avere […] commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato”. In sostanza un inasprimento delle pene in caso di aggressioni legate all’orientamento sessuale della vittima. Un fenomeno che purtroppo ultimamente è in escalation. L’ultimo caso è avvenuto proprio ieri a Napoli, dove un insegnante omosessuale è stato insultato e minacciato con un coltello da tre ragazzi.
Di fronte a questi fatti, è giusto che l’allarme sociale si traduca in una risposta del legislatore. La bocciatura della proposta di legge Concia è, almeno a livello politico, un «passo indietro» per i diritti di gay e lesbiche, come ha detto l’Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay. Infatti, per una categoria di soggetti che più di altri rischiano di essere vittime di reati, è doveroso che lo Stato assicuri una maggior protezione. I rilievi di incostituzionalità sollevati dall’Udc, tuttavia, non sono privi di fondamento. In sostanza si osserva che l’espressione “orientamento sessuale” può comprendere di tutto: non solo omosessualità, ma anche incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia. Tendenze, queste ultime, che sicuramente non sono meritevoli di alcuna protezione. Inoltre proprio la vaghezza della nozione di “orientamento sessuale” si porrebbe in contrasto con il principio di legalità del diritto penale, per il quale le fattispecie devono essere fissate dal legislatore e non lasciate all’interpretazione del giudice.
Anche la tecnica normativa utilizzata non era delle migliori: si inseriva fra le aggravanti dell’art. 61 cod. pen. – comuni a tutti i reati – un’ipotesi particolare, relativa solo ad alcuni delitti contro la persona. Nonostante questo, la cosa migliore sarebbe stata rinviare la proposta in Commissione così da apportare le modifiche necessarie. Bocciarla in questo modo ha significato invece lanciare un messaggio di indifferenza al Paese.