Atomi di tempo

Collaborazioni esterne,

Centrale nuclearePremetto che non ho inte­res­se per le pre­fe­ren­ze poli­ti­che del Prof. Veronesi; è un onco­lo­go di fama e mi aspet­to che fac­cia tut­to quel­lo che può per cura­re il can­cro. Da un paio d’anni è anche sena­to­re, cari­ca che ha accet­ta­to a pat­to che non gli por­ti via tem­po per i suoi pazien­ti. Intento nobi­le ver­so i pazien­ti, meno ver­so i cit­ta­di­ni che, pagan­do un lau­to sti­pen­dio ai sena­to­ri, si aspet­ta­no che dedi­chi­no le loro ener­gie alla gestio­ne poli­ti­ca del Paese.

Ora è sta­to pro­po­sto il suo nome come Presidente dell’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare, nomi­na che accet­te­reb­be volen­tie­ri, di nuo­vo a con­di­zio­ne che non sot­trag­ga tem­po ai suoi pazien­ti. Ovvero, biso­gne­reb­be adat­ta­re le neces­si­tà di un’agenzia così deli­ca­ta e fon­da­men­ta­le agli impe­gni del can­di­da­to pre­si­den­te. Intanto vener­dì scor­so in Senato è sta­to appro­va­to un decre­to che gli con­sen­ti­reb­be, se voles­se, di anda­re in dero­ga alla leg­ge che vie­ta a chi ha inca­ri­chi poli­ti­ci di pre­sie­de­re un’authority.

Riguardo inve­ce alla sua com­pe­ten­za in mate­ria, scri­ve: «Sono un appas­sio­na­to di fisi­ca, non a caso ho rice­vu­to la lau­rea hono­ris cau­sa». Nuclearista con­vin­to, cita la Francia come model­lo di qua­li­tà di vita per noi ita­lia­ni. Partendo dal pre­sup­po­sto che l’agenzia non sia un bluff ma qual­co­sa di straor­di­na­ria­men­te serio, non è affat­to ras­si­cu­ran­te l’idea che ven­ga diret­ta (nei rita­gli di tem­po) per 7 anni, da un uomo che oggi ne ha 85, anche se è il più bra­vo onco­lo­go del pianeta.

Presiedere l’agenzia per il nuclea­re vuol dire affron­ta­re pro­ble­mi di carat­te­re tec­ni­co, ela­bo­ra­re i rego­la­men­ti insie­me ai com­mis­sa­ri, dare il pare­re sui pro­get­ti, veri­fi­ca­re il rispet­to del­le rego­le e pre­scri­zio­ni a cui sono sot­to­mes­se le instal­la­zio­ni. Un lavo­ro cer­ta­men­te a tem­po pie­no, meglio se subor­di­na­to a una com­pe­ten­za spe­ci­fi­ca, più che a una passione.

Siccome il Prof. Veronesi cita il model­lo fran­ce­se, saprà che la loro agen­zia (Asn) è diret­ta da Jean Christophe Niel, 49 anni (lau­rea­to in fisi­ca teo­ri­ca che ha rico­per­to inca­ri­chi di ver­ti­ce nel con­trol­lo sul ciclo del com­bu­sti­bi­le e dei rifiu­ti, ed è sta­to per anni capo del dipar­ti­men­to per la sicu­rez­za dei mate­ria­li radioat­ti­vi). Il pre­si­den­te è Andrè-Claude Lacoste, 69 anni, inge­gne­re, da 17 anni con inca­ri­chi diret­ti­vi nel set­to­re sicu­rez­za nucleare.

Il Prof. Veronesi ha poi espres­so un’opinione sul fat­to­re rischio (oggi cal­co­la­to qua­si vici­no allo zero), che sem­bra non tener con­to dei cosid­det­ti pic­co­li inci­den­ti quo­ti­dia­ni, ripor­ta­ti da tut­te le Agenzie, che si veri­fi­ca­no pro­prio in Francia; per non par­la­re del­le bas­se emis­sio­ni per­ma­nen­ti degli impian­ti, come dimo­stra lo stu­dio del Prof. Hoffman ordi­na­to dal­la Cancelliera Merkel.

Parlare inve­ce di nuclea­re come l’alternativa più vali­da al petro­lio è solo sug­ge­sti­vo, poi­ché il petro­lio ser­ve soprat­tut­to a far muo­ve­re le mac­chi­ne e solo in mini­ma par­te ad ali­men­ta­re le cen­tra­li elet­tri­che. Infatti in Francia, Paese più nuclea­riz­za­to d’Europa, il con­su­mo pro­ca­pi­te di petro­lio è più alto rispet­to a quel­lo ita­lia­no. Succede di esse­re appros­si­ma­ti­vi quan­do ci si occu­pa di trop­pe cose.

Milena Gabanelli

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